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La caduta definitiva
Gli ultimi attimi del vecchio campanile.
La foto ci mostra come come il campanile abbia retto all'urto della tromba d'aria, ma riportando insanabili lesioni di stabilità.
Sono già passati quattro anni da quel tragico pomeriggio del 1930. La nuova chiesa è già una realtà ed in essa sono state trasferite le preziose parti marmoree rimaste integre.
Si pensa, quindi, all'atterramento del campanile: è un altro "storico" pomeriggio, quello del 25 Agosto del 1934.
Nei giorni precedenti una squadra di mastri paesani ha puntellato tre dei quattro angoli del campanile, poi ha provveduto ad aprire un varco di circa un metro alla base delle tre pareti.
A mano a mano che veniva tolta la base muraria si introduceva un sistema di travature di sostegno. Completata questa prima operazione, il campanile risultava dcon la base per tre quarti traforata.
Si riempì tutto lo spazio possibile di legna molto secca e robusta, atta a sostenere un fuoco gagliardo e prolungato, tale da intaccare il sistema di travature che ormai reggeva la torre campanaria.
Già prima dell'alba del 25 Agosto fu appiccato il fuoco che arse, possente e vivace, per ore.
Testimoni oculari affermano che erano verso le due di quel rovente pomeriggio quando la croce cuspidale cominciò a dondolare. In pochi secondi, cadenzati dall'emozione che serrava la gola e dall'aspettativa che turbava il respiro, si aprirono larghe crepe sul tamburo e sulla cella campanaria e quindi quasi interamente il campanile si ripiegò su se stesso diventando un cumulo di rovine da cui sorgeva un'abbondante nube di pulviscolo calcinoso.
Dopo 230 anni di "padronansa", essendo stato costruito nel 1704, anche del " padron de casa" si poteva discutere solamente in fotografia.


 
La chiesa vecchia
Il campanile
L'altar maggiore
L'interno
La S. Croce
La Sala Votiva
La caduta definitiva